LOGO
Home
Scuola No Problem
Dsa No Problem
Tesi No Problem
Progetti
Blog
Contatti

Ricevi le ultime news!

Le invieremo al tuo indirizzo di posta elettronica

DSA

I "doveri della scuola"
L'art. 3 della Legge 170/2010, definisce la posizione della scuola:
' è compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti'.
L'iter previsto dalla legge si articola in 3 fasi:
  1. l'individuazione degli alunni che presentano difficoltà significative di lettura, scrittura o calcolo;
  2. attivazione di percorsi didattici, mirati al recupero di tali difficoltà;
  3. segnalazione dei soggetti 'resistenti' all'intervento didattico.
Quindi, dovere della scuola è osservare, potenziare e solo, se persistono tali difficoltà, fare segnalazione alla famiglia.
Grande impegno richiesto alla scuola! Per cui, vi deve essere la garanzia che la scuola abbia docenti formati per il riconoscimento di tali difficoltà.
Di conseguenza, si dovrebbero mettere gli insegnanti nelle condizioni non solo di saper individuare i bambini con DSA, ma anche di interpretare meglio il mondo di quei bambini/ragazzi, che molte volte si sentono incompresi e non apprezzati per le loro qualità, ma valutati, piuttosto solo per le loro difficoltà e incompetenze.

La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate».
I termini individualizzata e personalizzata non sono da considerarsi sinonimi.
“Individualizzato” è l’intervento calibrato sul singolo, anziché sull'intera classe o sul piccolo gruppo, che diviene “personalizzato” quando è rivolto ad un particolare discente. Più in generale, contestualizzandola nella situazione didattica dell’insegnamento in classe, l’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo, comportando quindi attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una pluralità di dimensioni. L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo.
Si possono quindi proporre le seguenti definizioni:
  •  La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell'ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente. 
  • La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell'ottica di promuovere un apprendimento significativo.
La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. La Legge 170/2010 richiama inoltre le istituzioni scolastiche all'obbligo di garantire «l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere». 

Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell'abilità deficitaria. 
Fra i più noti indichiamo: 
• la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto; 
• il registratore, che consente all'alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; 
• i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori; 
• la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo; • altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.  
Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. L’utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti - anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto - avranno cura di sostenerne l’uso da parte di alunni e studenti con DSA.
IMPORTANTE. Gli strumenti compensativi NON RISOLVONO tutti i problemi degli alunni con DSA, in quanto, NON ANNULLANO LE DIFFICOLTÀ', ma facilitano il successo nell'apprendimento. 

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all'alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura.   

Documentazione dei percorsi didattici 
Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla
condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese.
A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo:
• dati anagrafici dell’alunno;
• tipologia di disturbo;
• attività didattiche individualizzate;
• attività didattiche personalizzate;
• strumenti compensativi utilizzati;
• misure dispensative adottate;
• forme di verifica e valutazione personalizzate. 

Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo. 

Lo strumento che nasce per gli studenti con DSA è il Piano Didattico Personalizzato (PDP), citato all'interno della legge 170/2010 e delle linee guida seguenti.
Questo strumento esplicita la programmazione didattica personalizzata che tiene conto delle specificità segnalate nella diagnosi di DSA.
E' un documento che compila la scuola, ma rappresenta un patto d'intesa fra docenti, famiglia e istituzioni socio-sanitarie nel quale devono essere individuati e definiti gli interventi didattici individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le misure dispensative che servono all'alunno per raggiungere in autonomia e serenità il successo scolastico.

Il PDP va redatto a cura del Consiglio di Classe:

•all’inizio di ogni anno scolastico entro il primo trimestre per gli studenti con diagnosi già consegnata e protocollata presso la scuola;
•per le prime diagnosi di DSA consegnate durante l’anno scolastico, subito dopo la consegna a scuola da parte della famiglia.

dopo aver tenuto conto delle seguenti tre fasi:
  • Incontro dei docenti con la famiglia e lo specialista al fine di acquisire quante più informazioni possibili sulla specificità e la peculiarità dell'alunno con DSA. Questo incontro è molto utile in quanto il docente può acquisire molte informazioni sia sul vissuto del ragazzo, sia sulla caratteristica del disturbo ed eventuali punti di forza/debolezza già individuati con lo specialista.
  • Stesura del documento da parte del Consiglio di Classe. Ogni insegnante potrà indicare per la propria materia quali sono gli obiettivi didattici personalizzati che propone allo studente e quali misure dispensative e strumenti compensativi suggerire per il raggiungimento di tali obiettivi. Ad esempio, in matematica sarà inserito lʼuso della calcolatrice e/o del formulario per lo svolgimento dei problemi, piuttosto che in storia lʼuso delle mappe per lo studio e per le interrogazioni.
  • Condivisione con la famiglia al fine di apporre la propria firma sul documento condiviso. Per favorire lo sviluppo dell'autonomia dello studente, si consiglia di farlo partecipare alla definizione del proprio PDP, dalla scuola media in poi.
Il PDP non è un documento statico, ma può essere modificato ogni qualvolta sia necessario. E' possibile prevedere dei momenti di monitoraggio e verifica in cui il PDP può venire aggiornato con nuove informazioni derivanti dall'osservazione dell'alunno da parte degli insegnanti o degli specialisti. Infatti lʼalunno con il tempo acquisisce sempre più autonomia e sicurezza, e magari, crescendo, ha necessità di cambiare anche le strategie che utilizza e gli obiettivi didattici identificati. 

Il PDP è fondamentale nel percorso scolastico perché, oltre ad essere un atto dovuto perché presente nella normativa in materia di DSA,  sul piano pratico, è:
  • uno strumento che orienta e monitora il lavoro didattico ;
  • uno strumento fondamentale per lo studente con DSA che potrà così accedere a tutto ciò che gli è necessario anche in sede di esami di stato, in quanto la normativa permette l'uso di quanto già concesso durante gli anni scolastici;
  • un documento che 'racconta' la storia scolastica del ragazzo, al quale qualsiasi docente può accedere, sia esso di ruolo che sostituto.
N.B. Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici. 
Ogni alunno con DSA è un individuo e come tale è unico e particolare, pertanto non possiamo pensare che ciò che va bene a uno vada bene anche allʼaltro: perchè un PDP sia efficace deve realmente essere un PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO costruito ad hoc per il singolo alunno con DSA.

Scuola primaria 
All'inizio della scuola primaria la prevenzione delle difficoltà di apprendimento rappresenta uno degli obiettivi più importanti della continuità educativa, che si deve realizzare attraverso uno scambio conoscitivo tra la famiglia, i docenti della scuola dell’infanzia e i docenti della scuola primaria medesima. In questo modo è possibile che questi ultimi ottengano elementi preconoscitivi, che saranno poi integrati nella programmazione delle attività della scuola primaria. Solo da una conoscenza approfondita degli alunni, il team docente potrà programmare le attività educative e didattiche, potrà scegliere i metodi e i materiali e stabilire i tempi più adeguati alle esigenze di tutti gli alunni del gruppo classe. 

Scuola secondaria di I e di II grado
La scuola secondaria richiede agli studenti la piena padronanza delle competenze strumentali (lettura, scrittura e calcolo), l’adozione di un efficace metodo di studio e prerequisiti adeguati
all’apprendimento di saperi disciplinari sempre più complessi; elementi, questi, che possono mettere in seria difficoltà l’alunno con DSA, inducendolo ad atteggiamenti demotivati e rinunciatari. 
Tali difficoltà possono essere notevolmente contenute e superate individuando opportunamente le strategie e gli strumenti compensativi nonché le misure dispensative. 












 




Fonte: LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO 




  
Clicca sulle immagini per ingrandire

In questo sito si parla di

Cerca per parole chiave
365noproblem apprendimento bambini bes compiti didattca didattica dsa esami famiglia media preparazione scuola scuolanoproblem staff studio tutor youtube
Scuola No Problem
Centro di formazione per le strategie di apprendimento
Lunedì / Venerdì - 11.00 / 19.00
Sabato - 10.00 / 14.00
Sede Legale,Via Volturno 6 - Torino. Sede Operativa via Manara 6G - Torino
Mobile
Email
© Copyright 2022 - SCUOLANOPROBLEM
powered by KICORE web agency