Ricevi le ultime news!Le invieremo al tuo indirizzo di posta elettronica DSALa dimensione relazionale Il successo nell'apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli alunni o degli studenti con DSA a una scarsa percezione di autoefficacia e di autostima. La specificità cognitiva degli alunni e degli studenti con DSA determina, inoltre, per le conseguenze del disturbo sul piano scolastico, importanti fattori di rischio per quanto concerne la dispersione scolastica dovuta, in questi casi, a ripetute esperienze negative e frustranti durante l’intero iter formativo. Ogni reale apprendimento acquisito e ogni successo scolastico rinforzano negli alunni e negli studenti con DSA la percezione propria di poter riuscire nei propri impegni nonostante le difficoltà che impone il disturbo, con evidenti connessi esiti positivi sul tono psicologico complessivo. Di contro, non realizzare le attività didattiche personalizzate e individualizzate, non utilizzare gli strumenti compensativi, disapplicare le misure dispensative, collocano l’alunno e lo studente in questione in uno stato di immediata inferiorità rispetto alle prestazioni richieste a scuola, e non per assenza di “buona volontà”, ma per una problematica che lo trascende oggettivamente: il disturbo specifico di apprendimento. Analogamente, dispensare l’alunno o lo studente con DSA da alcune prestazioni, oltre a non avere rilevanza sul piano dell’apprendimento – come la lettura ad alta voce in classe – evita la frustrazione collegata alla dimostrazione della propria difficoltà. È necessario sottolineare la delicatezza delle problematiche psicologiche che s’innestano nell'alunno o nello studente con DSA per l’utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. Infatti, ai compagni di classe gli strumenti compensativi e le misure dispensative possono risultare incomprensibili facilitazioni. A questo riguardo, il coordinatore di classe, sentita la famiglia interessata, può avviare adeguate iniziative per condividere con i compagni di classe le ragioni dell’applicazione degli strumenti e delle misure citate, anche per evitare la stigmatizzazione e le ricadute psicologiche negative. Resta ferma, infine, la necessità di creare un clima della classe accogliente, praticare una gestione inclusiva della stessa, tenendo conto degli specifici bisogni educativi degli alunni e studenti con DSA. Il ruolo della famiglia La famiglia ha un ruolo fondamentale nell'apprendimento di un ragazzo con DSA. E' importante che genitori e figli stipulino una specie di alleanza basata sulla consapevolezza, sulla considerazione reale, delle abilità e delle caratteristiche dei propri figli, nel rispetto delle loro modalità e tempi. Dobbiamo ricordare che i DSA sono intelligenti e sanno sviluppare in maniera spontanea strategie, che possono essere valorizzate ed incentivate. La famiglia non deve essere per forza esperta di DSA, deve comprendere la difficoltà del figlio e trasmettere la fiducia in sé e nelle sue potenzialità, anche nei momenti di difficoltà scolastica. Per i genitori avere un figlio DSA non deve essere una sofferenza, non devono considerarlo inadeguato rispetto alle richieste scolastiche, né devono sostituirsi al ruolo degli insegnanti, dedicando il loro tempo ad aiutare i figli a fare i compiti a casa; un aiuto che talvolta porta i genitori a leggere, scrivere o addirittura prendendo il loro posto nei compiti. Questo atteggiamento rafforza la sfiducia dei ragazzi nelle proprie capacità, portandoli a rifiutare gli aiuti, ad evitare lo svolgimento del compito, a scontri con insegnanti e genitori oppure diventando totalmente dipendenti da loro. I genitori dovrebbero riuscire ad assumere solo ed esclusivamente un ruolo educante, lasciando ai figli la possibilità di sperimentare l'autonomia nel come affrontare lo studio, la sua scuola ed il proprio apprendimento. Il ruolo dell'insegnante La dislessia e i DSA' Guida Rapida, Giunti Editore. Clicca sulle immagini per ingrandire In questo sito si parla diCerca per parole chiave
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